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Nè filoviaria, nè tram-treno: la soluzione per la Ceva-Ormea passa per il potenziamento della linea

 

Articolo apparso su TARGATO CN  giovedì 16 febbraio 2012, 11:06

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Nè filoviaria, nè tram-treno: la soluzione per la Ceva-Ormea passa per il potenziamento della linea

 Con riferimento all’articolo a firma Annelise Beccaria ed alle controdeduzioni di Davide Piva, mi pregio di sottoporre alla cortese attenzione dei gentili Lettori alcune osservazioni.

Al giorno d’oggi, in Italia ed in Piemonte, forse con maggiore frequenza rispetto a quanto avvenga altrove, troppo spesso si cerca ogni mezzo possibile per affossare il trasporto ferroviario, specie nelle linee, a torto, considerate minori, allo scopo di farle diventare rami secchi e poterle chiudere, sostituendo i treni con autoservizi; il che è condotto con politiche volte a programmare treni ad orari incompatibili con le esigenze degli utenti, con coincidenze volutamente impossibili o malamente praticabili, tracce orarie molto larghe e, come successo in occasione delle recenti nevicate, soppressioni in condizioni meteorologiche avverse, proprio quando la ferrovia dovrebbe rappresentare l’ancora di salvezza per la mobilità.

Nell’articolo della Beccaria, si è fatta confusione, che il Piva ha contribuito, almeno parzialmente, a dirimere, fra il concetto di filovia, sistema di trasporto a giuda semilibera, con mezzi gommati ed alimentazione elettrica bipolare e tram – treno, mezzo anfibio in grado di svolgere il ruolo di raccoglitore e distributore sulla rete tramviaria urbana, in sede propria o promiscua, ma con marcia a vista e la funzione di trasporto su distanze più lunghe solcando i binari ferroviari, con il vantaggio di avere sede propria e, elemento caratterizzante le ferrovie, marcia comandata da segnali.

Alla luce di quanto ora esposto, va da sé che la soluzione filoviaria comporterebbe l’eliminazione dei binari e sia impraticabile, poiché, nelle opere d’arte, ma anche in molte altre tratte della sede ora ferroviaria, non sarebbe possibile effettuare incroci, con notevoli ripercussioni sulla regolarità del servizio che, necessariamente, dovrebbe essere esercito con più mezzi di capienza inferiore, per non parlare delle soggezioni derivanti dalle condizioni meteorologiche avverse nei confronti di un mezzo a tutti gli effetti stradali.

Parimenti, il tram – treno avrebbe senso qualora ci si spingesse verso una rete tramviaria, come, ad esempio, quella di Torino:  mezzi potrebbero effettuare servizio locale fino a Ceva o Mondovì, arrivare a Torino Lingotto senza fermate intermedie e di lì distribuire i viaggiatori sulla rete tramviaria urbana e lo stesso si potrebbe fare se a Cuneo esistesse il tram, pertanto, al momento attuale, nemmeno il tram – treno sarebbe una soluzione possibile.

Come fa osservare anche il Piva, si dovrebbe, invece, eliminare l’autoservizio parallelo alla ferrovia, lasciando all’autobus il compito di raccoglitore e distributore per il treno.

A modestissimo parere di chi scrive, sarebbe necessario istituire almeno due coppie di treni più veloci al giorno per collegare la Val Tanaro con il Capoluogo di Provincia, con fermate solamente a Garessio, Ceva e Mondovì e composizione alquanto generosa ed una coppia al giorno per collegarla con il Capoluogo di Regione, con fermate in tutte le stazioni fino a Ceva oppure fino a Mondovì e nessuna fermata intermedia fino a Torino Lingotto; sarebbe opportuno effettuare quest’ultimo servizio con mezzi bimodali, poiché la linea Ceva – Ormea, quando fu eliminata l’alimentazione trifase, dissennatamente, non fu installata l’alimentazione a corrente continua, quando sarebbe stato sufficiente sostituire i fili della linea di contatto e convertire le apparecchiature della sottostazione.

Per tutti gli altri servizi, occorrono coincidenze in tempi ragionevolmente brevi con gli altri treni e con gli autobus per le località non raggiungibili con il ferro.

Infine, ricordiamo che il treno è intrinsecamente più comodo, genera molto raramente cinetosi, non è soggetto al traffico stradale, né alle condizioni atmosferiche: a dispetto di quanto sia successo recentemente in Italia per carente organizzazione, nelle altre Nazioni la circolazione era quasi completamente regolare, con ritardi contenuti entro pochi minuti.

BORRI ROBERTO, Regione Baldizzone, Località Giarro (AL)

1 Comment to “Nè filoviaria, nè tram-treno: la soluzione per la Ceva-Ormea passa per il potenziamento della linea”

  1. rico ha detto:

    il problema e’ la schifezza politica per non direla mafia, non quella che uccide persone ma quella che uccide il buon senso e protegge gli interessi di parte. Quanto vorrei qualcuno che prendesse in mano un legno, non importa se di destra o di sinistra, purche’ lo sappiano maneggiare bene. Ciao