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Piste o peste? : una riflessione sul problema delle strade agricole e forestali in montagna
Categories: Biomassa, Legno

E’ di oggi la notizia che una pista, o meglio una autostrada forestale è stata sequestrata nel Comune di Garessio.

I lavori, realizzati in grave difformità rispetto all’autorizzazione che la Provincia ha rilasciato per il vincolo idrogeologico sussistente nell’area, con creazione di un piano viabile che in alcuni tratti ha un’ampiezza doppia rispetto a quella autorizzata, minacciano la stabilità del versante a causa della forte pendenza e delle grandi quantità di terra riportata a valle della strada ed aprono nel bosco una ferita che si rimarginerà difficilmente. Del tutto abusiva risulta poi l’opera per quanto attiene alle norme urbanistico-edilizie ed al vincolo paesaggistico connesso alla presenza del “Galassino”, della faggeta e del corso d’acqua.

http://www.targatocn.it/2012/09/05/leggi-notizia/argomenti/cronaca-1/articolo/garessio-tenuta-reale-di-casotto-sequestrata-una-pista-forestale-e-un-mezzo-movimento-terra.html

Questo riapre ancora una volta l’annosa questione delle “piste forestali” nella nostra valle che diventano spesso e volentieri camionabili di alta quota, piuttosto che delle piste di esbosco.

L’immagine qui sopra poi ci fa anche riflettere su future proposte di parchi eolici industriali sulle nostre montagne, come quello del Monte Mindino, dove è previsto l’ampliamento della strada forestale per portare in quota enormi macchine del vento alte più di 100 metri.

Insomma quello che vediamo qui sopra non sarà poi così diverso da quello che potremo veder apparire sulle nostre montagne per infrastrutturare i parchi eolici sui crinali alpini, senza considerare i vincoli idrogeologici, le nome urbanistico-edilizie ed il vincolo paesaggistico …

Insomma… BENVENUTI IN ALTA VALLE TANARO !!!

Piste o peste? : una riflessione sul problema delle strade agricole e forestali in montagna 

Fabio Balocco, Carlo Gubetti, Valter Perotto. – Torino : Pro Natura Torino, 1994

http://camoscibianchi.wordpress.com/2012/07/23/piste-o-peste/

“Le giuste ambizioni di sviluppo dei territori montani rimangono, salvo rare eccezioni, indissolubilmente legate all’apertura di nuove strade. Gli amministratori locali, in adesione al nesso atavico strade-progresso, chiedono strade per avere progresso. Di conseguenza la maggior parte degli interventi a favore della montagna si concretizza in opere viarie.

Ma i benefici per la montagna sono realmente adeguati all’entità dei finanziamenti dispensati? Noi ne dubitiamo, infatti le imprese costruttrici provengono quasi sempre dalla pianura; i finanziamenti si avviano quindi al fondovalle, e in montagna rimangono le opere. Nulla da eccepire sull’utilità di collegare i centri abitati con una buona rete stradale, ma, almeno per alcune delle strade o piste della viabilità minore, riteniamo sia doveroso interrogarsi sull’utilità effettiva dei manufatti che rimangono in montagna a fronte di cospicui finanziamenti. Ciò che rimane sono alcuni chilometri di pista sconnessa e sassosa, sommariamente rifinita – dal destino quanto mai incerto al sopraggiungere delle piogge stagionali – che si inerpica fino ad un alpeggio ancora encomiabilmente utilizzato; ma condotto come? e con quali prospettive? fino a quando? realmente beneficiato dalla strada? o forse le centinaia di milioni (il costo delle piste si aggira sui 100-200 milioni al km) avrebbero potuto essere utilizzate in modo più utile e proficuo per il margaro?

 

 

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