Nestlè annuncia la possibile cessione, allarme a Garessio e Ormea. Basso, Cgil: “Siamo di fronte a una svolta, ma l’azienda non ci ha detto di più”. Il sindaco Chinea: “Temo che arrivi un rottamatore, qui c’è già l’incognita della Graziano”
di DIEGO LONGHIN
La notizia di un interesse all’acquisto dello stabilimento ha scatenato le preoccupazioni di tutta la zona e degli addetti, poco più di cento, oltre a tutti coloro che lavorano nell’indotto dei due siti. Molte le ricostruzioni e le ipotesi sui possibili acquirenti. Alcune anche fantasiose. Pare che la società che abbia bussato alle porte della Nestlè non sia italiana e non sia nemmeno del settore alimentare o acqua. Le tracce portano sulla pista inglese, un fondo d’investimenti che sembra aver puntato sulla San Bernardo come occasione. I sindacati, al momento, attendono l’evolversi della situazione: “Siamo di fronte ad un fatto nuovo – dice Andrea Basso della Flai-Cgil di Cuneo – l’azienda negli anni scorsi anni aveva sempre smentito qualsiasi ipotesi di cessione e qualsiasi trattativa in corso. Ora ci ha informati su questo possibile interesse, senza spingersi oltre. L’incertezza è fonte di preoccupazione, vediamo quale sarà l’evoluzione”.
Gli stabilimenti di Garessio e di Ormea nell’ultimo anno e mezzo hanno già subito una forte cura dimagrante, i sindacati auspicano che un passaggio di mano non sia l’anticamera per un altro piano di riorganizzazione che sacrifichi altri posti di lavoro nella vallata. Timore che ritorna anche nelle parole del sindaco di Garessio, Renato Chinea: “Temo i fondi di investimenti e le finanziarie, sarà un soggetto che vuole investire oppure un rottamatore? Abbiamo già problemi occupazionali in zona e non sappiamo, ad esempio, quale sarà il futuro dello stabilimento ex Graziano”.
(10 aprile 2012)