sciancui
riappropriazioni
Parole grosse, parole abusate
Categories: Finanza

Ancora una volta la parola d’ordine è: liberalizzazione.

Parola di radice abusata e che significa l’esatto contrario: appropriazione di risorse comuni.

Se Standard & Poor’s, voce statunitense, è criticata e ambigua, quantomeno di parte, viene colta al volo la sua opinione per tradire l’esito del referendum del giugno 2011 sull’acqua e i servizi pubblici.

Standard & Poor’s è un’agenzia di rating che tra l’altro ha ottimi motivi per sostenere e rafforzare le tendenze più “alla moda” della finanza internazionale, per esempio il profitto. Un’agenzia di rating serve “[…] a dare un voto ad azioni e obbligazioni di società e di Stati così da evitare agli investitori la fatica e i costi di valutarne in proprio i rischi […]. Grazie alle agenzie, banche, assicurazioni, fondi delocalizzano la loro principale funzione, l’analisi dei rischi, per poter prendere rischi più numerosi, grandi e complicati. Come si  potrebbero altrimenti piazzare, in quantità pari a 10-12 volte il Pil mondiale, titoli sintetici e derivati che si basano sulle più commplicate combinazioni di altri titoli garantiti dal rating? Senza il timbro delle agenzie, non sarebbe stato possibile montare il castello di carte della finanza globale fine a se stessa, che usa l’economia reale come mero oggetto delle proprie scommesse. Benché siano soggetti privati e quotati a Wall Street, le agenzie assolvono a un ruolo pubblicistico, di interesse generale, in barba ai loro conflitti di interessi […]. Tanto accade e continua ad accadere nonostante le agenzie non abbiano colto per tempo, come invece avrebbero dovuto, l’insolvenza di tanti emittenti e l’illiquidità di tanti titoli dal 2007 ai giorni nostri.”.

cfr. Chi controlla i signori del rating?, di M.Mucchetti, Corriere della Sera, 15 gennaio 2012.

Invece:

“Se ancora aveva dei dubbi, ora davvero Mario Monti li ha cancellati: le indicazioni di Standard & Poor’s sono un ulteriore motivo per approvare già giovedì le liberalizzazioni in versione ampia, robusta, senza passi indietro […]”.

http://www.difesa.it/Sala_Stampa/rassegna_stampa_online/Pagine/PdfNavigator.aspx?d=15-01-2012&pdfIndex=3

 

Non c’era bisogno di un’agenzia di rating per disapprovare le iniziative dei tecnocrati o dei precedenti governi, ma certo in senso diverso: da sempre cannoneggiano lo stato sociale a forza di decreti legge, in un continuo clima di panico ed emergenza, senza mai intraprendere un piano energetico e industriale serio, nell’avanzare della disoccupazione, del dissesto sociale, idrogeologico, sanitario; nessuna formazione, un “progresso” fatto dell’avanzare di lobby, mafie e loro garanti nel palinsesto politico, promesse di lavoro e “sicurezza”, che continuano a incrementare la spesa pubblica, l’indebitamento, l’emergenza.

Peccato aver speso tutti quei soldi in un referendum ora corretto dall’ennesimo decreto legge, nella “Fase 2”;  titolo perfetto per il sequel di un film fantastorico tra lager e videogame.

Jacana

 

Comments are closed.