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altro nuovo che… avanza. I resti delle banche.
Categories: Finanza

Lungi dal rimpiangere le prodezze e relativi danni del neo-ex primo ministro fascista-liberista italiota, non si può dire di respirare a pieni polmoni guardando a M.Monti e alla sua compagine:

 

Pensavamo che dalla padella del governo Berlusconi-Bossi-Tremonti-Scilipoti  saremo passati alla brace del governo Bersani-Bindi-Vendola-Di Pietro dopo elezioni anticipate che avrebbero sancito l’inevitabile vittoria di un centro-sinistra che però ha già portato a termine l’unico punto del suo programma. E invece no signori, dalla padella stiamo per passare direttamente nell’altoforno del governo tecnico senza nemmeno farci un giretto nella brace sinistra.

Mario Monti, appena nominato senatore a vita dal mai-eletto presidente della repubblica Giorgio Napolitano, è già in odore di incarico. Il Vaticano da il placet all’operazione e difatti il ras della corrente ciellina del PDL, Maurizio Lupi, si dice a favore di un governo “di transizione”. L’ormai premier in pectore Mario Monti è noto per esser stato commissario europeo dal 1994 al 2004, facendo parte della commissione Santer prima e della commissione Prodi poi. La commissione Santer, la prima di cui ha fatto parte, è nota ai più per essere di gran lunga la commissione più sputtanata della (in)gloriosa storia europea.

La commissione fu costretta alle dimissioni anticipate onde evitare una inedita sfiducia da parte del parlamento europeo dopo una serie di scandali partiti dalla commissaria francese Cresson, la quale aveva nominato nel suo staff il suo amante Philippe Barthelot. L’affaire Cresson era solo la punta dell’iceberg e di li a poco venne fuori tutto il marcio. La commissione d’inchiesta del parlamento UE concluse che v’era “una responsabilità collegiale dei commissari nei casi di frode e nepotismo”. Sebbene coinvolto negli scandali come tutta la commissione Santer, Mario Monti rimase al suo posto anche nella commissione Prodi.

Finito il suo secondo mandato Monti si reinventa banchiere ed entra nella squadra della piovra Goldman Sachs, la banca che ha aiutato per anni i governi greci di Simitis, Karamanlis e Papandreu a truccare i conti, nel ruolo di consulente internazionale. E adesso leggetevi un po’ cosa dice il datore di lavoro del nostro Super-Mario sulla situazione politica italiana. Per Goldman Sachs le elezioni sono lo scenario peggiore, mentre sarebbe auspicabile un esecutivo di unità nazionale. Aggiungo io malignamente, magari se presieduto dal loro ex dipendente sarebbe ancora più auspicabile, vero Goldman Sachs?

Fonte: www.rischiocalcolato.it/

 

 

Paola Severino, Ministro della Giustizia:

Vicina all’ex presidente del consiglio Romano Prodi.

Avvocato penalista, ha difeso Cesare Geronzi, i
Caltagirone, Roberto Formigoni, Romano Prodi, Gaetano Gifuni (ex
segretario della presidenza della Repubblica) e Salvatore Buscemi, il
capomandamento della famiglia mafiosa di Passo di Rigano. Ha assistito
uno dei dirigenti di polizia imputati per l’irruzione nella scuola Diaz.

da: http://lindro.it/Tutti-gli-uomini-del-Presidente,4481#.TsSohEAt_bc

dove trovate tutta la squadra con alcuni cenni sui curricula, tra cui il seguente:

Corrado Clini, all’Ambiente. Direttore generale del ministero dell’Ambiente. Indagato per l’inquinamento prodotto da un impianto di incenerimento di rifiuti della società svizzera Thermoselect, difeso dall’avvocato Carlo Taormina. Posizione archiviata. Clini rientra anche in una vicenda sollevata dai cambogiani e dal ’Corriere della Sera’, dopo una denuncia presentata da padre Alex Zanotelli. Che, nel corso di una conferenza stampa, aveva posto interrogativi legati al risanamento e trasferimento della più grande discarica di Dandora (Nairobi). Il neo ministro utilizzò queste parole per rispondere: “forse disturbiamo the lords of pauperty, i cosiddetti benefattori di professione, che vivono sulla miseria dei disperati”. La storia la racconta Gianni Ballarini sulla rivista ’Nigrizia’: “A gestire, direttamente da Roma, l’operazione è Corrado Clini. Sarà lui che il 14 e il 15 agosto del 2007 scenderà a Nairobi per incontrare le autorità locali e gli stessi comboniani, per convincerli della bontà dell’iniziativa e per garantire su Eurafrica (una società italiana con uffici in Kenya e 10mila euro di capitale sociale, ndr.). Perché, nel frattempo, compare questa società, con sedi a Napoli e Roma, alla quale è stato affidato lo studio di fattibilità. E qui i misteri iniziano a infittirsi. Innanzitutto, non è chiaro chi le abbia assegnato l’incarico. Clini, nei suoi documenti, scarica la responsabilità sui colleghi kenyani. I quali cascano dalle nuvole”. “Al dottor Clini – hanno commentato Greenpeace, Legambiente e Wwf – vanno le nostre congratulazioni per il prestigioso incarico che gli è stato conferito. Ci aspettiamo che il suo impegno nel gabinetto Monti possa segnare una svolta positiva e un cambio di direzione nelle politiche italiane sull’ambiente a partire da quelle sui cambiamenti climatici”.

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