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Val Tanaro, due offerte per l’acqua San Bernardo
Categories: acqua

Nestlè annuncia la possibile cessione, allarme a Garessio e Ormea. Basso, Cgil: “Siamo di fronte a una svolta, ma l’azienda non ci ha detto di più”. Il sindaco Chinea: “Temo che arrivi un rottamatore, qui c’è già l’incognita della Graziano”

di DIEGO LONGHIN

Val Tanaro, due offerte per l'acqua San Bernardo   

 L’acqua San Bernardo potrebbe passare di mano. Dal 2009 si vocifera che la multinazionale svizzera Nestlè, divisione waters, voglia cedere lo sfruttamento della sorgente e gli stabilimenti tra Garessio e Ormea. Ma i vertici del gruppo hanno sempre smentito qualsiasi trattativa in corso. Ora, però, c’è una novità. Nell’ultimo incontro con i sindacati i dirigenti della società hanno spiegato ai rappresentanti dei lavoratori che c’è stato un interessamento all’acquisto dei due siti produttivi.Da parte di chi non è chiaro. E non è chiaro nemmeno se si è all’inizio di una trattativa, che potrebbe anche non decollare, o se la riservatezza dei manager derivi dal fatto che l’accordo è dietro l’angolo. L’acqua minerale naturale San Bernardo Sorgente Rocciaviva nasce tra le Alpi Marittime dell’alta Val Tanaro a oltre 1.300 metri di altezza. Dal 1998 la società è entrata a far parte del gruppo Sanpellegrino, anche se la vendita dell’acqua marchio San Bernardo è concentrata soprattutto nel Nord-Ovest dell’Italia, tra Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta, sia al dettaglio sia nel filone ristorazione.

La notizia di un interesse all’acquisto dello stabilimento ha scatenato le preoccupazioni di tutta la zona e degli addetti, poco più di cento, oltre a tutti coloro che lavorano nell’indotto dei due siti. Molte le ricostruzioni e le ipotesi sui possibili acquirenti. Alcune anche fantasiose. Pare che la società che abbia bussato alle porte della Nestlè non sia italiana e non sia nemmeno del settore alimentare o acqua. Le tracce portano sulla pista inglese, un fondo d’investimenti che sembra aver puntato sulla San Bernardo come occasione. I sindacati, al momento, attendono l’evolversi della situazione: “Siamo di fronte ad un fatto nuovo  –  dice Andrea Basso della Flai-Cgil di Cuneo  –  l’azienda negli anni scorsi anni aveva sempre smentito qualsiasi ipotesi di cessione e qualsiasi trattativa in corso. Ora ci ha informati su questo possibile interesse, senza spingersi oltre. L’incertezza è fonte di preoccupazione, vediamo quale sarà l’evoluzione”.

Gli stabilimenti di Garessio e di Ormea nell’ultimo anno e mezzo hanno già subito una forte cura dimagrante, i sindacati auspicano che un passaggio di mano non sia l’anticamera per un altro piano di riorganizzazione che sacrifichi altri posti di lavoro nella vallata. Timore che ritorna anche nelle parole del sindaco di Garessio, Renato Chinea: “Temo i fondi di investimenti e le finanziarie, sarà un soggetto che vuole investire oppure un rottamatore? Abbiamo già problemi occupazionali in zona e non sappiamo, ad esempio, quale sarà il futuro dello stabilimento ex Graziano”.

(10 aprile 2012)

http://torino.repubblica.it/cronaca/2012/04/10/news/val_tanaro_due_offerte_per_l_acqua_san_bernardo-33031134/

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