Una popolazione locale sta tentando di opporre resistenza alla
costruzione di un’opera voluta da lobbies finanziarie,
sostanzialmente inutile, destinata al trasporto delle merci (non è
alta velocità.. per chi ancora non lo sapesse!), dal costo pari a
tre volte il ponte di messina. TRE VOLTE il costo del PONTE DI MESSINA.
Cito inchieste del Politecnico di Torino e Milano, e dati estratti
dalla trasmissione Report (Rai tre) e da una bellissima trasmissione
andata in onda alcuni mesi fa su La 7.
Non mi dilungo sull’impatto ambientale, la collina di amianto (una
stima di una ASL di Torino parla di 20.000 morti nei prossimi anni
per la nube di fibre..) il tunnel di 54 km dentro una montagna già
scavata dall’enel perchè ricca di Uranio.. ma vi informo di questo:
i soldi destinati alla costruzione li metteranno le banche, ad un
tasso del 6,2 % (interessante eh.. ) ma la fidejussione a garanzia
del prestito sapete chi l’ha messa?
Noi!! o se preferite lo Stato italiano! entro 9 anni dovremo
restituire 45 miliardi di debito alle banche che hanno finanziato
l’opera.
45 miliardi sono quello che dovremo sostenere come costo per ridurre
un pochino il nostro debito con l’estero per stare in Europa e il
povero Tremonti non sa dove reperirli.
Siete pronti a pagare altri 45 miliardi per far viggiare più veloce
l’acqua minerale di Lecce verso la Norvegia, e far arrivare prima i
biscotti inglesi sullo scaffale del vostro supermercato?
A proposito.. non passeranno dalla Val di Susa le merci.. Un noto
docente del Politecnico dice che il costo del transito per un camion
da questo valico non sarà competitivo con i costi degli altri tunnel
che già esistono. Questa sarà davvero una cattedrale nel deserto.